La pazienza

Fin da piccola non ho mai capito cosa significasse avere pazienza.

Quante volte mi è stato detto: “devi avere pazienza!”

Pazienza con gli amichetti, pazienza nell’attendere il Natale, i doni, pazienza con la sorellina vivace, pazienza ad attendere.

Ma, attendere cosa?

“Porta pazienza!”, mi dicevano.

Ma, portala a chi? E a che cosa? Breve risatina.

Ma, io la pazienza non l’ho mai avuta.

Il “correre” era una priorità; anche in questo modo l’istinto non era sufficiente.

Ho preso decisioni affrettate che mi hanno portato in situazioni difficili da gestire, poiché non erano basate su una riflessione attenta, ma sul desiderio di avere tutto e subito.

Ed eccomi qui a confrontarmi con me stessa. Sì, perché dopo il DK depotenziante, quando ho iniziato ad ascoltare e ascoltarmi, è emerso chiaramente che la crescita di Amorma non è un percorso che si può ottenere tutto e subito.

E qui, la magia, di quanto sia determinante “avere pazienza”.

Un passettino, un balzello, una retrocessione; una caduta e un rialzarsi, tutto è crescita e valore. Le anime che incontro e che ascolto e vivo “pazientemente”, sempre nel rispetto di me stessa. Con quella calma, che solo ora riesco ad avere.

Valutare le scelte con la calma di chi sa osservare, di chi sa apprezzare, di cha sa dire “no”, se è necessario; di chi sa, con calma, ponderare.

Poiché ora so, che “avere pazienza” significa sapere che per “arrivare” richiede tempo e, soprattutto, valore.

La pazienza è diventato criterio molto influente nelle scelte lavorative. È facile scegliere un lavoro sulle offerte che si propongono, basandosi sulle mere proposte economiche. In realtà i fattori da considerare sono tanti. Orari, distanza, colleghi, ambiente, autonomia, soddisfazioni e anche la retribuzione.

Quindi, le scelte ora sono con il “mi ascolto”, valuto, negozio e, eventualmente accetto. E dico: “no grazie” con

La pazienza.

contenuto coperto da copyright – ©Marina Baldo Marinatto, Amorma – 2024