Dal Diaro di Amorma – dal fato alla libertà

Il perdono, per un personale benessere

Ciò che ci è stato insegnato, fin dai tempi remoti e biblici, perdonare è stato espresso come un atto di

umanità e generosità; inducendo l’annullamento di desiderio di vendette nei confronti di chi ci ha ferito.

“Porgi l’altra guancia, sbagliare è umano. Perdonare è divino”.

Per un’anima vendicativa come la mia, quando mi è stata proposta la pratica del perdono, che fa parte del percorso del distaccamento dal karma depotenziante, non è stato, di certo, ben accettato ed in leggerezza. Dal momento che ho deciso di percorrere questo cammino, ho accettato ogni pratica in totale fiducia nella mia Spiritual Coach.

Quindi, passivamente ed incredula, ho praticato il perdono ogni volta che si creava una situazione conflittuale; che fosse con un’amicizia, con un datore di lavoro, con un vicino di casa oppure un familiare e stavo in osservazione.

Tre giorni consecutivi di pratica e, come per incanto, la mia voglia di vendetta svaniva. La mia rabbia si allentava e, fatto ancora più notevole, l’interlocutore con il quale ero in collera, si avvicinava e mi permetteva di chiarire ed esprimere pacatamente le mie ragioni della rabbia è perché ero arrabbiata con questa persona.

Eh sì, è sempre più chiaro in me che ciò che non esprimo e trattengo, “diventa cibo”, che ingoio per consolarmi.

Questo per esprimere come perdonare non è solo un gesto caritatevole per sé stessi; fare pace con chi si è arrabbiati è fare pace con il proprio io.

Non c’è nulla di più dignitoso e rispettoso del fare pace con sé stessi e donare la pace anche agli altri.

contenuto coperto da copyright – ©Marina Baldo Marinatto, Amorma – 2024

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